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Contratti pendenti nella liquidazione giudiziale e contemperamento tra interessi

Giacomo D’Attorre, Professore ordinario di Diritto commerciale nell’Università degli Studi del Molise

Il lavoro si propone di esaminare l’assetto di interessi di cui è espressione la disciplina dei contratti pendenti nella liquidazione giudiziale. All’esito dell’esame compiuto del dato normativo, si osserva che la concomitante presenza di plurimi interessi rilevanti impone la ricerca di un punto di equilibrio che non risolve i conflitti nella meccanica affermazione dell’uno e nella negazione dell’altro, ma nella doverosa ponderazione, attuata secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità. Da questa conclusione se ne traggono poi delle declinazioni interpretative ed operative.

 

Pending contracts in the judicial liquidation and balancing of interests

The aim of the work is to examine the structure of interests which is expressed in the regulation of contracts pending in the judicial liquidation. On the outcome of the completed examination of the normative datum, it is observed that the concomitant presence of multiple relevant interests imposes the search for a point of equilibrium that does not resolve the conflicts in the mechanical affirmation of the first aspect and in the negation of the other, but in the necessary weighting, implemented according to criteria of reasonableness and proportionality. In the light of this, interpretative and operational conclusions are drawn.

 

Sommario:

1. Premessa - 2. L’assetto di interessi - 3. (Segue): le implicazioni sistematiche - 4. Le declinazioni operative del principio di contemperamento tra interessi - 5. Conclusioni - NOTE


1. Premessa

Il tema dei contratti pendenti nella liquidazione giudiziale può essere affrontato secondo diverse prospettive e con differenti metodi di approccio. Si può intraprendere il tentativo di procedere ad un esame puntuale delle norme che disciplinano gli effetti della liquidazione giudiziale sui contratti pendenti, dipanandone ambito di applicazione, contenuto applicativo, problematiche interpretative ed operative [1]. Oppure, si può rinunciare a questo approccio analitico e limitarsi ad alcune considerazioni di vertice sul “sistema” dei contratti pendenti nella liquidazione giudiziale. Il primo tipo di analisi eccederebbe i limitati confini di questo scritto e rischierebbe di essere incompleto e, allo stesso tempo, sterile da un punto di vista ermeneutico. Più proficuo appare, allora, il secondo tipo di analisi, nel quale ci si propone prima di partire da una valutazione sull’assetto di interessi di cui è espressione la disciplina [continua ..]

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2. L’assetto di interessi

È opinione condivisa che nelle vicende riguardanti i contratti pendenti nella liquidazione giudiziale l’interesse preminente sia quello dei creditori e che lo stesso prevalga rispetto a tutti gli altri interessi coinvolti, in particolare rispetto agli interessi della controparte contrattuale [2]. Assetto di interessi che si conferma senza apprezzabili differenze nel passaggio tra la legge fallimentare ed il Codice della crisi e dell’insolvenza (di seguito, “CCII”) e che emerge in modo netto dalla scelta di prevedere come regola base quella della sospensione del contratto, con attribuzione al solo curatore della facoltà di scelta se sciogliersi o subentrare nel contratto (art. 97 CCII). La sospensione con scelta del solo curatore (non anche della controparte) in ordine allo scioglimento o al subentro rappresenta, infatti, una previsione di favore per la massa dei creditori, consentendo all’organo della procedura di subentrare nei [continua ..]

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3. (Segue): le implicazioni sistematiche

Il risultato sopra raggiunto in ordine alla pluralità di interessi che convivono anche nella disciplina dei contratti pendenti [8] ed alla necessità che interessi-altri possano talvolta imporre una limitazione dell’interesse dei creditori rispetto all’obbiet­tivo della sua massima realizzazione può assumere un significato sistematico più ampio con riferimento all’intera procedura di liquidazione giudiziale, concorrendo a meglio definirne la funzione. Come osservato dalla migliore dottrina, infatti, la disciplina sui contratti pendenti assume una indubbia centralità nell’individuazione del “punto di equilibrio scelto dal legislatore nella composizione degli interessi privati, coinvolti dalla procedura, e degli interessi, definibili ultraindividuali, di cui la stessa è portatrice” [9]. Quanto sopra detto circa la necessità di contemperare, nella disciplina dei contratti pendenti, [continua ..]

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4. Le declinazioni operative del principio di contemperamento tra interessi

Anche con riferimento alla disciplina dei contratti pendenti, infatti, il principio di responsabilità sociale si presenta denso di implicazioni interpretative ed applicative, che qui possono essere solo tratteggiate. Una prima applicazione se ne può trarre proprio con riferimento all’operatività della regola generale ex art. 172 cci. Il principio di responsabilità sociale dell’im­presa insolvente impone al curatore, anche nell’esercizio della facoltà di scelta tra sospensione e scioglimento, di tenere in considerazione e contemperare anche eventuali interessi-altri rispetto a quello dei creditori, sia che si tratti dell’interesse della controparte contrattuale, sia che si tratti di interessi diversi (collettività, ambientale, ecc.), secondo i criteri di ponderazione e bilanciamento sopra delineati, che, fermo il rispetto del contenuto minimo garantito del diritto dei creditori, evitino la totale compromissione di [continua ..]

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5. Conclusioni

Siamo in una stagione di riforme e la conclusione non può mancare di una riflessione sull’efficacia dell’attuale disciplina dei contratti pendenti nella liquidazione giudiziale, non certo in punto di regole dettate per i singoli contratti, quanto in punto di struttura del sistema, basata sulla presenza di tre regole generali (art. 172 CCII sulla sospensione dei contratti; art. 175 CCII scioglimento automatico dei contratti intuitus personae e art. 211, 8° comma, CCII sulla prosecuzione dei rapporti in caso di esercizio provvisorio)  e sulla contemporanea presenza di regole particolari per singoli contratti. Pur se le esigenze di armonizzazione non vanno trascurate [28], la presenza di tre regole generali e di numerose regole speciali, se incrina certamente le esigenze di semplificazione ed armonia del sistema, si presenta – allo stesso tempo – conforme alla complessa e non omogenea trama degli interessi che convivono nella procedura di [continua ..]

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NOTE

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